Basta con queste ipocrisie ambientaliste: risposta a Guido Pesante (Messaggero Veneto 04/09/2008)

Rimango sempre molto stupito davanti alla scarsità di visione e allo snobismo di una certo nucleo di persone che si definisce “ambientalista”. Tant’e’ che mi chiedo se tali persone non abbiano di meglio da fare nella vita che inseguire cause senza causa.

L’insistenza con cui gli “ambientalisti” si scagliano contro un progetto come il collegamento Sella-Bovec, che una comunità intera aspetta da 30 anni, mi lascia perplesso e deluso.

Perplesso perché le motivazioni addotte contro il progetto non reggono e mi viene da pensare che i moventi siano essenzialmente motivi di snobismo. Questo lo concludo pensando a come stanno le cose: mi chiedo, quali tremendi danni ambientali può arrecare un progetto simile, che non inquina, non distrugge il bosco e non uccide animali. Qual’e’ la flora e la fauna che, come si sostiene, dovrebbe venir irrimediabilmente danneggiata dalla nuova funivia? Ne deduco, quindi, che l’unica natura che la nuova funivia sta urtando e’ quella elitaria degli ambientalisti: il fatto che la Sella del Prevala non sarà più meta della sola elite alpinistica ma diverrà aperta a tutti può provocare infatti un po’ di stress.

Deluso perché ancora una volta i gruppi ambientalisti stanno mirando al bersaglio sbagliato. Appare evidente infatti come sia senza senso una crociata per la difesa di una pietraia come quella del Prevala, quando a Sella Nevea stessa vi e’ una profonda ferita nel bosco causata da una pista oramai in disuso. Mai una volta che abbia sentito uno dei cosiddetti ambientalisti avanzare una proposta di rimboscamento della pista Slalom. Eppure i cattivi sono sempre gli stessi: Regione e Promotur. Senza contare che forse ci sono gia' nella stessa regione cause migliori su cui sfogare l'impeto anbientalista...

Forse Legambiente e WWF farebbero bene a rivedere le loro priorità aderendo strettamente alla loro missione di difendere l’ambiente.

La scarsità di visione di questi gruppi e’ poi patologica, in quanto le loro proposte si dimostrano puntualmente utopistiche. Proprio attraverso le “proposte” mi addentrerei nel vero scopo di questo articolo: scomporre quanto il referente regionale delle aree protette del Wwf, Guido Pesante, ha rilasciato al Messaggero veneto (articolo pubblicato il 4/09, segui link nel titolo) e ribattere.

Pesante chiede all’attuale giunta regionale «di invertire rapidissimamente la rotta, sottoscrivendo il Protocollo turismo della Convenzione delle Alpi e privilegiando il turismo naturalistico ed estivo, che episodi come quello del Canin tendono ad azzerare»

Sig Pesante, quale turismo naturalistico? Una simile idea e’ accattivante ma non potrà mai portare numeri a sufficienza per far campare la gente che vive di turismo. Per quanto riguarda il turismo estivo, vale la stessa considerazione che lei fa sulla concorrenza del vicino Veneto e Trentino per quello invernale. Con la differenza che l’offerta estiva di queste regioni e’ ancora più superiore alla nostra di quella invernale. Poi, proporrei un semplice ragionamento: prenda ad esempio proprio Sella Nevea, culla dell’alpinismo Giuliano, un posto che avrebbe dovuto avere un boom di turismo estivo, date le sue attrattive. Invece, senza gli investimenti Promotur, Sella sarebbe certamente morta e se la gente come Lei continuerà ad ostacolarne lo sviluppo, sicuramente morirà, lasciando senza lavoro un intera valle. Complimenti! Che bel risultato.
Senza contare che, in una località montana, e’ l’inverno tira l’estate e non viceversa.

Poi veniamo al solito giochino ambientalista, l’effetto serra e i cambi climatici. Cito:
«Il tutto – ha aggiunto l’esponente del Wwf – in un quadro che vede da una parte interventi distruttivi su tutti i poli sciistici regionali, dall’altro modificazioni climatiche e di mercato che rendono sempre più illusoria la rincorsa del Friuli Venezia Giulia a modelli di turismo alpino che boccheggiano in regioni contermini (Veneto, Trentino Alto Adige), ben altrimenti dotate per tradizione impiantistica e dal punto di vista orografico ed altimetrico».
Uffa, sig. Pesante, quante volte ve lo dobbiamo dire? Sella Nevea e’ il posto più nevoso delle Alpi. Si  spiega con il “gradiente di temperatura ovest-est”: in Europa più si va ad Est più ci sia allontana dalla corrente del Golfo e più fa freddo. Vede, noi Friulani ci troviamo geograficamente molto ad Est, tanto e’ vero che a Maribor in Slovenia, che dista dal Friuli come il Friuli dalle dolomiti, si scia a 300 mt di quota. Potere della geografia. La casistica poi e' generosissima in materia e tutti almeno una volta hanno sentito dell’esperienza del “Sellaneveiano” in Val Gardena che trova la pista piena di sassi ed erba mentre sul Canin si scia su un metro e mezzo! Su questo punto, comunque, confidiamo sulla vostra alacre e mirata attività che sicuramente porterà ad invertire la tendenza al rialzo delle temperature: peccato che per far questo bisogna concentrarsi sulle foreste equatoriali, sul chiudere le centrali a carbone e a petrolio, magari anche sostituendole con il nucleare (oddio, che sto dicendo), sul promuovere auto elettriche etc. Non sulle funivie! Quanto alle modifiche di mercato. Bong! Ancora risposta sbagliata, che peccato. Le modifiche di mercato ci sono senz’altro e vedono l’est Europa in crescita doppia rispetto all’ovest e il Friuli guarda caso, ben posizionato, dato che offre le prime montagne sulla via delle Alpi Italiane, provenendo da est.

E ancora:
«...la giunta regionale “superava il giudizio negativo” per “motivi imperativi di rilevante interesse pubblico” e lo approvava all’unanimità su proposta dell’assessore Claudio Violino. Quale interesse pubblico? – si è chiesto Pesante –. A vantaggio di quanti? Sulla base di quali analisi costi-benefici?»

Cominciamo dal fondo questa vola: i costi-benefici? Guardi qui una sola risposta basta: il progetto Slovita garantirà un ritorno di investimento molto più cristallino dell’utopico turismo naturalista che voi continuate a proporre, e sicuramente un ritorno positivo se si considera l’indotto.

A vantaggio di quanti? Circa 400.000 persone, di cui 200.000 giornalieri, quindi verosimilmente friulani, circa il 20% della popolazione del FVG. Non proprio una ristretta elite!

Quale interesse pubblico? Mi lasci indovinare:

Quanto alla citata manifestazione di lega ambiente a Sella Prevala del 3 Agosto, prima di tutto puntualizzerei che si e’ tenuta al rifugio Gilberti (ben più a valle di Sella Prevala) e poi che i suoi colleghi sono arrivati in funivia. In funivia per protestare contro una funivia??? Non le pare un po’ illogico?
Quanto ai contenuti discussi al Gilberti: “tanto non verrà nessuno lo stesso perché la strada per Sella Nevea e’ brutta”  (qui il gestore del Rifugio aveva abbondato con il vino), “lo fanno solo per i soldi” (ma ragazzi voi di cosa vivete, di aria?), “e’ una zona cosi’ bella, ora e’ tutta rovinata” (la zona e’ bellissima, ma non ritengo sia affatto rovinata), “poi nessuno scia più” (e’ un mercato in crescita, fluttua molto con gli andamenti economici, ma cresce...)
Poi, alla fine della riunione, tutti giù in Funivia di nuovo. Stupendo.

La morale e’ la solita: non si può vivere in Utopia, dove si campa alla grande senza consumare o sfruttare le risorse naturali. La cosa migliore e’ cercare un compromesso tra sviluppo ed ambiente, in maniera intelligente e propositiva.